martedì 18 giugno 2013

Attraversamenti Bolognesi

10.30 am
Con le orecchie trapanate dai lavori in corso sotto casa, decido di buttare il pc nella doccia e di uscire alla ricerca del mio nuovo Vonnegut, l'introvabile Barba Blu. Nuovo per me si intende, che da poco mi sono follemente innamorata dell'incredibile Kurt.
Il cielo è del solito bianco-grigio-celeste estivo, una laconica striscia tra i tetti del Pratello. Il sole privo di qualsiasi empatia verso gli abitanti di questa conca chiamata Bologna, ci cuoce a puntino ad ogni passo.
Romanticamente isterica giungo in piazza maggiore, piccola sosta in Sala Borsa per restituire alla comunità due libricini su Vermeer : Le Perle di Vermeer di Herling Gustaw, Proust e Vermeer di Lorenzo Renzi. 
Il primo è quasi una guida del touring club che delle beneamate perle disquisisce solo sul finire delle sue pagine, tuttavia è abbastanza curioso da meritare la lettura.
L'aria condizionata di Sala Borsa sembra risputarci per strada, quella fresca arietta che all'ingresso delle porte oscillanti ci preme sulle spalle esalando deboli fiati sull'afosa piazza : Vai,Vai,Vai, Vai...
E tu vorresti picchiare l'aria fredda che ti spinge in fuori, e quella calda che per una qualche virtù dell'osmosi o dei vasi comunicanti (o di qualche altra teoria della fisica molto interessante) ti prende a schiaffi sul naso.
L'effetto tramezzino è inevitabile. Qualche istante però, poi passa!
Con la risolutezza di un cetriolino sottaceto mi lancio dunque verso la bellissima via degli Orefici, meta L' Ambasciatori, libreria Coop, l'unica del circondario non ancora esplorata alla ricerca del mio tesoro.
Spenderei due parole per le tecniche di attraversamento di piazza Maggiore alla modesta temperatura di 40 gradi celsius. C'è chi strategicamente insegue le ombre, o il loro ricordo, proiettate dai piccoli cornicioni degli edifici del comune, poi passano sulle oblunghe ed accattivanti proiezioni dei paletti di metallo che recintano la piazza, saltellando, illudendosi di esser all'ombra anche li, o forse ormai cotti e privi di cerebro incapaci di distinguere luce dal buio. Queste creature sono felici, e noi lo siamo per loro che hanno trovato una via per comprendere i misteri dell'universo.
La mia strategia invece si basa sui principi di aerodinamica, detta anche corri che fai vento! 
Un corpo spostandosi sposta aria, più veloce si muove più la sensazione sarà di brezza estiva, il tutto ovviamente combinato al copioso sudare.
L'importante è non fermarsi, chi si ferma è perduto.. sciolto, disseccato, andato, caput!
Raggiunta la meta, presa a cazzotti l'ennesima aria condizionata ottenendo il giusto effetto risucchio, eccoci in libreria.
La libreria Coop di Via degli Orefici è organizzata a bip.
Ok direte  non è solo una libreria, ma è un ristorante, ma è un caffè, ma è un supermercato, ma è... organizzata un po' a bip.
Chi cerca un libro è meglio che si compri un panino, li fanno buonissimi.
Entro e vago inesorabilmente verso destra, Letteratura Contemporanea, al che conscia di trovarmi nel postpostpostcontemporaneo colloco cronologicamente il mio autore nell'epoca contemporanea.
Volpi, Yoshimoto, Wabalaluba... Niente.
Dopo mezz'ora affronto il reparto subito dopo : Letteratura Classica. Woolf, Verne, Vadame... Niente.
Faccio il giro, supero ad occhi chiusi il reparto fumetti ripetendo il mio mantra "nonhosoldinonhosoldinonhosoldinonhosoldinonhosoldinonhosoldi". Funziona!
Mi risveglio sbattendo contro il reparto storico. Mah, mi dico, sarebbe una collocazione ardita, vediamo!
Niente! Sbraitando per la mia sfortuna, sento bussarmi sulla spalla destra, mi giro, fantasy a tutto spiano.
Uuuuuh i draghi di cristallo, bello... Uuuuuuh la vampira della luna di formaggio.. Uuuuh Mattatoio N.5!!
Dietro uno sgabello, a terra, nell'angolo più remoto di tutta la libreria. Così tra le palle dei draghi e Philip Dick ecco Kurt Vonnegut! 

Voglio rivendicare per gli autori con nomi alfabeticamente svantaggiati la possibilità di rotazione! 
Potrei mettere dei capolavori della letteratura a terra, dimenticati favorendo per mera convenzione ortografica delle cagate titaniche, anzi apotitaniche, se no sarebbero anche loro sottoterra a far la muffa.

Tuttavia, grazie a questa collocazione sfortunata ho trovato l'introvabile Barba Blu, che di Fantasy, di Fantascienza e di Draghi (credo) non ha proprio l'ombra (o forse l'ombra si.. dovremmo chiederlo al sole).

Consigliati : Tutti i libri che fin ora ho letto di Vonnegut (non vi dico quali scegliete voi)
                   Il panino che preparano nel reparto leccornie dell'Ambasciatori con tonno, finocchio,limone e una strana salsa...
                   Tornando verso casa la granita di Grom alle mandorle, è densa, piena di mandorle tritate, simile a quella che fanno a Pachino e dintorni (in Sicilia). E' la prima granita detta Siciliana che effettivamente potrebbe esserlo!






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