domenica 23 giugno 2013

Sotto le stelle del Cinema - Luigi Ghirri

Ieri sera, sabato 22 Giugno, in Piazza Maggiore sono stati proiettati due documentari di Gianni Celati.
Nella insolita gelida bora Bolognese un pubblico integerrimo si è potuto gustare Strada Provinciale delle Anime (italia '91) e Il mondo di Luigi Ghirri (italia '99).
Nel primo dei due Ghirri compare come fotografo della spedizione/viaggio lungo il corso del fiume Po.
Il documentario ha un sapore insolito per gli habituè del genere, quasi di fatto in casa, anche se nella produzione c'è la Rai, di viaggio in famiglia dato che la combriccola era composta non solo dagli amici di Celati, ma anche da parenti reclutati sul lungofiume. Un viaggio che invece di lodare i luoghi raggiunti li accarezza, nella loro verdissima corrolla di prati e nebbia, pioggia, e sole finalmente alla foce. 
Le poche anime di questo o quel paese che ridono alla domanda : "Perché la gente se ne va da qui?", ma la gente se ne va in un solo modo, alludono allora le vecchie donne rimaste. Quel modo di andarsene decisamente più definitivo di una semplice partenza per la vicina città. 
La voce di Ghirri che ci spiega il suo concetto di paesaggio, o che richiama l'attenzione dei viaggiatori prima di scattare loro una foto, tutti insieme, come nelle gite scolastiche che si fanno da bambini.

L'omaggio a Ghirri nel secondo documentario è difficile da raccontare così, per iscritto. 
Durante le celebrazioni in suo onore a Fontanellato il flusso di ricordi si apre con le immagini del fotografo, contenute nei suoi libri, e per tutto il tempo della celebrazione detteranno l'inquadratura sui critici, familiari, amici, paesi, intervenuti. Sfilando infine su un lenzuolo mosso nel vento, unica luce proiettata nella notte.

Chi è Ghirri?


Ironico, poetico, un Italo Calvino della fotografia... ?

E' un fotografo Italiano, nato e vissuto in Emilia-Romagna, che ha raccontato il territorio a lui familiare, le strade percorse nei giorni comuni, i segni e disegni che più o meno involontariamente segnano il paesaggio della nostra quotidianità, facendone a volte una raccolta tassonomica (?) di cieli ad esempio (Infinito ), che però ci beffano ripetendosi capovolti, per formarne di nuovi, che inglobano elementi passanti per caso, come un'aereo, scattate a volte prive di nubi, bianche, un cielo che chiamiamo cielo solo perché l'autore l'ha messo accanto ad altre foto del cielo in un catalogo di cieli.

Certe volte lo scatto sembra il testimone riflesso e fortuito di momento di incontro tra un poster di vacanze in montagna e qualche passante curioso, o una cornice ed il suo paesaggio, contenuta a sua volta nel suo stesso paesaggio che ne trasborda ordinatamente. Sempre con la freschezza di quella foto che viene bene senza sforzo, per il semplice concatenarsi di luoghi ed esseri umani, ma nelle sue foto quella sensazione di familiarità, di luoghi avvolgenti, di leggerezza sono frutto di idee precise, sono volute non casuali, rese nello scatto attraverso un'inquadratura scelta con sapienza, la luce ottimale e i colori della stampa più adatti a quel che Ghirri ci voleva dire, colori desaturati, morbidi, soffusi che già alludono al ricordo.
Ghirri è un'artista che fa della fotografia il suo medium, non un semplice avventore occasionale del ghirigoro d'ombra perfetto.
Ciò che avviene nella sua fotografia è per un'idea e uno studio teorico ben localizzato nelle nuove teorie su spazi, luoghi e paesaggi che antropologi, etnologi, scrittori, filosofi e poeti andavano delineando nella sua contemporaneità.


Ghirri non si limita a tradurre in visivo i concetti a noi ormai familiari dell' antropologia del vicino, concorre a crearli, a disorientarli, a giustapporli, è parte della rivoluzione teorica atta a stravolgere l'idea del qui e del lì.

Così fa un viaggio per l'italia, senza allontanarsi da casa. Per fare un reportage d'Italia a Ghirri basta andare a Rimini.
Qui realizza la serie In Scala. Sono foto dell'italia.
Perché fotografare venezia ricostruita a Rimini ha valore? Ci prende per il naso? Forse un po', di certo la sua ironia è innegabile, lo spaesamento felice di possedere piazza San Marco con un obiettivo normale, un 50, indagarne le enormità con un macro, una lente che di solito è adatta a fotografare le formiche può invece esser scelta per fotografare il grande leone veneziano. Quante favole si inventano percorrendo queste città a gravità ridotta, che galleggiano in fontane, che appaiono di improvviso dietro un angolo di una siepe di margherite. 

 Ma i viaggi di Luigi Ghirri sono iniziati bene prima, quando fotografava gli atlanti. Un po' come Salgari (Sandokan, ) che immaginava le ambientazioni dei suoi libri senza viaggiarvi fisicamente attraverso, ma navigando su atlanti e letteratura di viaggio di altri esploratori.
Fotografati così da vicino da perder i confini politici, acquisire nella trama delle carte nuove texture, altre da quelle preordinate negli schemi e negli indici, che disegnano terreni non catalogati.
Invenzioni di luoghi che non prendono nome specifico, che restano ritagliati, frammenti da sognare e riempire ogni volta.

Così come le persone che si trovano nelle sue foto sono quasi sempre di spalle, fanno eco al nostro guardare il paesaggio che per noi si diparte dalle loro spalle fino tutto innanzi a loro, per loro invece parte dalla punta di quel loro naso che non vedremo mai. 
Un guardare chi sta guardando, guardarlo insieme, guardare chi guarda e diventa guardato, guardabile, non solo in un gioco sterile di specchi, ma spesso creando ulteriori mondi con la semplice giustapposizione del proprio esserci lì davanti.

Glossario :
Giustapposizione -  mettere vicino senza mescolare da due a più oggetti, concetti, suoni, colori... 
Gli impressionisti giustapponevano due colori magari contrastanti come rosso e blu (che vicini fanno a cazzotti) per ottenere a distanza l'effetto cromatico desiderato, ovvero in questo caso l'illusione di una campitura di colore viola, vibrante e mutevole, poiché la luce che investe il quadro, la posizione da cui lo si guarda ne mutano l'effetto visivo, rendendolo inafferrabile fissativamente, definitivamente.

Link :
Umberto Eco e Paolo Fabbri sulla fotografia (Fabbri parla di Ghirri)
Sincretismi e giustapposizioni, secondo Massimo Canevacci Ribeiro
EVENTI RASSEGNA: La dispersione delle parole - omaggio a Gianni Celati -Eventi a Bologna.
Sotto le stelle del Cinema - Il cinema in Piazza Maggiore








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